Bruner e la teoria dello sviluppo cognitivo

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In questo articolo trattiamo la teoria dello sviluppo cognitivo dello psicologo americano Jerome Seymour Bruner (1915-2016).

Piaget e Vygotskij come punti di partenza di Bruner

Bruner formula la sua teoria dello sviluppo cognitivo (Cognitive Growth Theory) in diverse opere. Le più importanti sono The Course of Cognitive Growth (1964) e Studies in Cognitive Growth (1966). Il lavoro di Bruner è fortemente influenzato da quello di Piaget e Vygotskij:

  • secondo Piaget, lo sviluppo cognitivo dell’infante è strettamente legato ai vari stati biologici della sua crescita. L’istruzione influenza certamente lo sviluppo cognitivo, ma essa è possibile solo quando un certo grado di questo è stato raggiunto.
  • Secondo Vygotskij, l’istruzione e la dimensione sociale sono complementari allo sviluppo biologico. La zona di sviluppo prossimale del resto riguarda cosa il bambino è in grado di fare con l’assistenza di un adulto. L’istruzione quindi diventa un fattore rilevante, come pure la dimensione sociale del bambino.

Le rappresentazioni

La teoria di Bruner si basa sostanzialmente sul concetto di rappresentazione. In senso generico, lo studioso intende con il termine “rappresentazione” l’elaborazione delle informazioni che il soggetto trae dall’ambiente circostante e codifica in una certa forma.

Secondo Bruner esistono tre tipi di rappresentazione:

  • le rappresentazioni esecutive: esse sono le prime a comparire nel bambino. Possono essere concepite come protocolli procedurali, simili agli schemi d’azione di Piaget. Grazie ad esse il bambino comprende gli oggetti in relazione alle azioni che con essi può compiere.
  • Quelle iconiche: sorgono in corrispondenza all’età di due anni. Da quest’età in poi il bambino è in grado di riconoscere un individuo o un oggetto anche da un’immagine approssimativa, ad esempio il disegno di una macchina rispetto all’oggetto reale. Questo tipo di rappresentazione consente di richiamare alla mente oggetti e individui anche in assenza di essi. Le rappresentazioni iconiche rimangono comunque collegate ad un oggetto concreto.
  • Infine, le rappresentazioni simboliche: originantesi più tardi delle altre, le rappresentazioni simboliche sono uno dei primi esempi di astrazione. I simboli non somigliano alle cose che denotano, eppure le richiamano, liberando il bambino dal richiamo a cose esistenti.

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