Il feudalesimo o sistema feudale

feudalesimo - cover

In questo articolo trattiamo il feudalesimo, un sistema di potere, economico e sociale che iniziò  a diffondersi durante l’Alto Medioevo in seguito allo smembramento dell’Impero Carolingio.

Il sistema curtense

Prima di introdurre il feudalesimo e spiegare tutte le sue sottoistituzioni, sarà opportuno parlare anche del sistema curtense. Possiamo certamente affermare che, tra il VII e il X secolo, tale sistema fu lo standard per la conduzione dell’attività agricola. Andava infatti a sostituire i vecchi sistemi di origine romana, come la villa rustica e il colonato.

Villa rustica Colonato
Attività agricola a gestione familiare il cui centro è rappresentato dall’abitazione e basata sul lavoro degli schiavi. Sistema di coltivazione basato sul lavoro del colono e della sua famiglia. Il colono non è uno schiavo, ma è vincolato alla terra, così come pure i suoi eredi.

Nella curtis si possono distinguere due parti:

  • la pars dominica, gestita direttamente dal signore, che poteva essere un ecclesiastico o un laico.
  • la pars massaricia, pur essendo di proprietà del signore non era gestita direttamente da lui. Divisa in lotta, la sua gestione era affidata ai contadini.

 

I contadini, che potevano essere asserviti o liberi, ripagavano il signore sia tramite prestazioni gratuite di lavoro, dette corvées, sia versando periodicamente una parte della loro produzione o una cifra di denaro.

La curtis non era tuttavia un sistema necessariamente chiuso e/o autarchico dal punto di vista economico. Non di rado infatti i contadini compravano nei mercati locali le merci che non avevano e vendevano le eccedenze.

Ancora, bisogna notare che la signoria terriera, che consiste appunto nel sistema curtense, è concettualmente ben distinta dal feudalesimo. La prima riguarda infatti il rapporto economico e di potere tra padrone-signore e servo-contadino. Il feudalesimo1, invece, è un sistema gerarchico che lega tra loro i membri dell’aristocrazia militare e politica in base a una rete di diritti e doveri.

Il sistema feudale

Il sistema feudale o feudalesimo si è imposto come sistema istituzionale con lo smembramento dell’Impero di Carlo Magno, diffondendosi in tutta l’Europa occidentale. Sull’etimologia del termine non si hanno certezze, tuttavia una ipotesi è quella secondo cui il termine feudo provenga dal longobardo fiu, che significa proprietà.

I caratteri del feudalesimo

Secondo lo storico belga François Ganshof, diversi elementi concorrono a definire il feudalesimo nel suo insieme. Li elenchiamo di seguito:

  • una gerarchia piramidale i cui vertici sono occupati dai signori della guerra;
  • una divisione, spesso capillare, della proprietà fondiaria;
  • il riflettersi della gerarchia militare nei diritti sulla terra. Facciamo un esempio, prendendo in considerazione il fodro, ovvero il diritto al foraggio per i cavalli. Il signore poteva ovviamente pretendere di esercitare tale diritto nei territori a lui sottoposti, ma a sua volta l’imperatore o il re potevano pretendere di esercitare lo stesso diritto in tutti i territori dei signori a loro sottoposti.

 

Vassallaggio beneficio e immunità

Alle caratteristiche sopraelencate bisogna aggiungere poi tre tipi di rapporto caratterizzanti il feudalesimo, il vassallaggio, il beneficio e l’immunità.

Il vassallaggio

Il termine deriva dal latino vassus, che a sua volta deriva dal celtico gwas che significa “giovane”, “ragazzo”. In sostanza il vassallaggio è un contratto tra un signore, il dominus, che promette protezione e difesa, e un vassallo, che lo ripagava con il servizio militare e la fedeltà. Un particolare frangente in cui il vassallo poteva dimostrare fedeltà era il pagamento del riscatto nel caso in cui il dominus fosse stato fatto prigioniero di guerra. Il contratto si stringeva tramite un vero e proprio rituale, in cui il vassallo si inginocchiava disarmato al dominus che lo nominava suo uomo. Questo inchino era il cosiddetto omaggio, letteralmente un atto di asservimento. Qualora il vassallo rompesse il suo giuramento di fedeltà, tradendo il signore, allora il primo si macchiava di fellonia, diventando e venendo trattato come un nemico in tutte le terre del signore.

Il beneficio

Il beneficio è un rapporto economico che si instaura tra il signore e il vassallo. In sostanza, il beneficio è la concessione revocabile da parte del signore di un bonus, di un vantaggio, come ad esempio i proventi di una tassa di pedaggio, o l’usufrutto di alcuni territori, un bosco per la caccia e per la legna ecc, insomma qualsiasi spettanza regia. Con il beneficio, utilizzato per la prima volta da Carlo Magno a favore dei conti e marchesi a lui fedeli, permise l’istituzione di veri e propri feudi.

L’immunità

L’immunità, in sostanza, è un definitivo riconoscimento di autonomia e libertà decisionale che il re riconosce al vassallo nei limiti del suo feudo, che diventa quindi una sorta di piccolo Stato sovrano. Essa consisteva:

  • nella rinuncia da parte del re di esercitare i suoi diritti e i suoi poteri nel feudo. Tali poteri venivano quindi trasmessi al vassallo;
  • nel potere di banno, ovvero l’amministrazione a tutto tondo del feudo: imposizione delle tasse, arruolamento dell’esercito, funzione giuridica ecc.

 

Valvassori e valvassini?

Si parla spesso, quando si tratta il tema del feudalesimo, di valvassini e valvassori. In genere si indica con valvassore un vassallo maggiore e con valvassino un vassallo minore. Questo non deve tuttavia far intendere che questa gerarchia fosse uniforme, rigida e capillare. Al contrario, molto spesso, signori locali riuscivano ad ottenere talmente tanto potere economico, militare, influenza e clientele, tali da andare ad insidiare il potere regio. Molte monarchie e imperi hanno infatti dovuto affrontare le spinte autonomiste e centrifughe dei poteri locali, e il sistema feudale ha certamente favorito queste autonomie. Dunque che valvassore stia ad indicare il vassallo maggiore e valvassino quello minore è qualcosa di relativo e non di assoluto.

L’incastellamento – X-XII sec.

Non si può poi parlare di feudalesimo e feudi senza parlare di castelli, gli edifici più rappresentativi dell’immaginario comune moderno nei rispetti dell Medioevo. Il castello diventa il centro del feudo e simbolo del suo potere in maniera graduale. All’inizio sorge come una costruzione di legno, più alta delle altre per dare al signore una visione e un controllo maggiore sulle sue terre. Col tempo però questa torre si fortifica, diventa un vero e proprio bastione che protegge il popolo sottoposto al signore dalle invasioni dei nemici. Il popolo costruisce le sue case e le sue botteghe nei dintorni del castello, come pure vicino alla chiesa. Infine, quando oramai si è creato questo nucleo civile, economico, sociale, architettonico, i suoi limiti vengono definiti materialmente da una cinta muraria e da un fossato.

Il castello - Illustrazione di Paolo Prati
Il castello – Illustrazione di Paolo Prati- Com’era strutturato il villaggio medievale ai suoi albori – Pubblicata su: RCS – Rizzoli – Storia per il biennio ed.2017

 

Video-lezione di sintesi

Lascia un commento