L’India dall’età antica al Medioevo – 2500 a.C.-XVI sec.

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In questo articolo tracciamo un breve profilo storico dell’India dalle origini nell’età antica sino al Cinquecento.

Dalla civiltà dell’Indo agli Ariani

Le prime notizie di civiltà in India risalgono al 2500 a.C.. In quell’epoca era sorta in India la cosiddetta civiltà dell’Indo. Questa civiltà era molto simile a quelle che erano sorte nella Mesopotamia. Era dedita all’agricoltura e aveva sviluppato una scrittura fatta di pittogrammi, che ad oggi non è stata tradotta.

Dopo un millennio questa popolazione fu però sostituita da quella ariana, un popolo di lingua indoeuropea, proveniente dall’Asia centrale. Durante la dominazione degli Arya si introdusse il cavallo e la coltivazione del riso.

L’induismo e il sistema delle caste

Oltre al cavallo e il riso, gli Arya portarono anche l”induismo. Questa religione, esposta nelle quattro raccolte di testi poetici e religiosi note come Veda, si divide in tre correnti:

  • lo shaktismo, ispirato alla dea Shakti, detta anche Devi e Kāli;
  • lo shivaismo, ispirato al dio Shiva;
  • il vishnuismo, ispirato al dio Vishnu.

 

Queste correnti convivono pacificamente insieme. Ancora, L’induismo si basa su due principi morali:

  • rispettare il Dharma, ovvero la legge universale che governa tutti i fenomeni, da cui deriva pure il principio di non-violenza.
  • cercare di rompere la la legge del karma, ovvero liberare l’uomo dal ciclo delle reincarnazioni. Per farlo gli hindu, ovvero i seguaci dell’induismo, compiono diversi tipi di riti, in base alla loro casta di appartenenza. Tra questi riti il pellegrinaggio, le offerte, lo yoga, le preghiere.

 

Sempre gli Ariani introdussero una rigidissima divisione sociale, basata sulle caste. Una casta è appunto un gruppo sociale governato da regole e divieti rigidissime. Le caste sono sistemi chiusi: non ci si può sposare con membri di caste differenti e chi nasceva in una certa casta non aveva possibilità di cambiarla. Ovviamente esistono caste superiori e inferiori. Le riportiamo in ordine:

  • brahamani, la casta sacerdotale;
  • kshatrya, la casta guerriera e politica;
  • vaishya, la casta degli allevatori, agricoltori, mercanti e artigiani;
  • sudra, la casta dei servitori.

 

L’ultima gradino era rappresentato dai paria, in realtà completamente esclusi dalla società indiana. Il re, al vertice, è riconosciuto come tale dai brahamani.

La nascita del buddhismo in India

Un’altra religione che ebbe molta diffusione in India fu il buddhismo. Il buddhismo nacque proprio in India intorno al V sec. a.C. dalla predicazione e dagli insegnamenti di Siddharta Gautama, chiamato l'”illuminato”, Buddha. Il buddhismo è una religione che nasce dall’induismo. Come tale anche nel buddhismo sono presenti elementi come il karma, il ciclo delle reincarnazioni, l’idea della liberazione. A differenza dell’induismo, tuttavia, il buddhismo non presenta alcuna divinità particolare. Non può, a rigore, essere nemmeno definito come religione, ma più uno stile di vita meditativo, una filosofia il cui fine è evitare il dolore. Da questo punto di vista potrebbe essere paragonato ad alcune filosofie ellenistiche, in particolare all’epicureismo. Nel buddhismo tuttavia non vi alcun aspetto di ricerca teoretica o metafisica.

Il buddhismo troverà diffusione anche in Cina, ma soprattutto in Giappone, nella sua forma zen.

L’India di Ashoka

Nella storia dell’India antica grande importanza ebbe Ashoka (304-232 a.C.), un re condottiero che  riuscì a conquistare l’intero subcontinente indiano, arrivando sino all’Iran. Ashoka divenne buddhista e, pentendosi di tutte le vite che aveva spezzato nelle sue campagne militari, decise di diffondere i principi buddhisti in tutta l’India. Grande sviluppo conobbe l’arte durante il regno di Ashoka. Un’opera di questo periodo è il pilastro con il capitello dove sono scolpiti quattro leoni. Questo è il simbolo dell’Unione Indiana.

Il pilastro di Ashoka e il simbolo dell'Unione Indiana
Il pilastro di Ashoka e il simbolo dell’Unione Indiana

L’India medievale

L’India medievale è segnata fortemente dall’espansionismo musulmano. Nel 712 fu instaurata una colonia islamica in Pakistan. Il primo regno islamico fu costituito a cavallo dell’Anno Mille dal condottiero afghano Mahmud di Ghazna. Il suo regno di dissolse nel 1030, per opera dei Selgiùchidi, che nel frattempo si erano espansi anche in Terra Santa, destando la preoccupazione occidentale e le successive crociate.

Si formarono altri due regni islamici nel secoli successivi. Quello, breve, di Muhammad di Ghur, (1186-1206, anno in cui il sovrano fu assassinato), e quello, più lungo, di Iltuthmish, che fu risconosciuto come sultano di Delhi. Il regnò durò sino al 1555, riuscendosi ad opporre anche ai tentativi di invasione dei Mongoli.

 

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