Il grande impero dei Mongoli – XII-XV sec.

Mongoli cover

In questo articolo illustriamo brevemente l’impero dei Mongoli, il più grande impero che sia mai esistito.

La società dei Mongoli

I Mongoli erano una popolazione asiatica originaria delle steppe a sud della Siberia. Popolazione divisa in tribù nomadi, si occupava principalmente di pastorizia, artigianato e caccia. Non conoscevano la scrittura e la loro religione si incentrava sul culto degli antenati e su divinità tratte dalla natura.

La società mongola adoperava gli schiavi per i lavori più pesanti e ogni tribù aveva un capotribù, chiamato khan1, scelto tra le nobili famiglie guerriere. La convivenza tra le tribù mongole non era sempre pacifica, e spesso i vari khan erano in lotta tra loro.

Ad ogni modo, i guerrieri mongoli erano dediti alle razzie, spostandosi velocissimi a cavallo, sfruttando la loro maestria con l’arco. Se la città assediata resisteva, i guerrieri mongoli, una volta conquistata ne massacravano tutti gli abitanti, al contrario, se gli abitanti si arrendevano, venivano ridotti in schiavitù,

Gengis Khan e l’apice dell’impero mongolo

Solo nel XII secolo il condottiero Khabul Khan riuscì a unificare le tribù mongole, dando loro il nome di Maghol, da cui il nome “mongoli” deriva. Ancora più nota fu l’opera di conquista del figlio di Khabul Khan, Temujin, il grande Gengis Khan2. Gengis Khan (1167-1227) iniziò una stagione di conquiste senza precedenti, inaugurata nel 1215 penetrando in Cina, per arrivare alla Siberia, sino a a Samarcanda.

Alla sua morte, nel 1227, Gengis Khan divise l’enorme impero tra i suoi quattro eredi, che formarono quattro grandi khanati:

  • Cina e Mongolia;
  • L’Orda d’Oro nel basso Volga;
  • Il khanato di Ikham in Persia;
  • Il khanato di Chagatai, nell’Asia centrale.

 

L'Impero dei Mongoli
L’Impero dei Mongoli

Anche dopo la morte di  Gengis Khan i mongoli continuarono le loro conquiste, arrivando a minacciare Vienna. La popolazione europea era terrorizzata dai guerrieri asiatici, tanto è che li chiamava “Tartari“, cioè provenienti dal Tartaro, dunque demoni. Nel 1241, proprio mentre i mongoli assediavano Vienna, giunse loro la notizia che Ogodei, figlio di Gengis e Gran Khan era morto. Seguendo le leggi mongole, i guerrieri si ritirarono per eleggere un nuovo Khan e così Vienna – insieme all’Europa forse –  fu salva.

Il governo di un impero così grande si dimostrò comunque difficile e il dominio mongolo nei secoli si face più debole. Un’esperienza importante fu quella cinese, dove Qubilai3 Khan, assicurò un lungo periodo di pace, noto come pax mongolica.

Tamerlano e la fine dell’impero mongolo

Si ricominciò a sentire parlare dei Mongoli intorno al Trecento, con l’ascesa della figura di Timūr-i-Lang4, che in Europa fu noto come Tamerlano (1336-1405). Re di una zona approssimativamente corrispondente agli odierni Uzbekistan e al Tagikisan, Tamerlano, a capo di un grosso esercito di etnia turca, fu protagonista di un ciclo di conquiste che andavano dall’India alla penisola anatolica, quest’ultima teatro della battaglia di Ankara (1402) che vide sconfitto l’impero Ottomano. Ad ogni modo, Tamerlano morì nel 1405 nel tentativo di invadere la Cina e il suo impero si dissolse rapidamente.

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