Il costruttivismo di Kelly e von Glasersfeld

Costruttivismo Cover

In questo articolo trattiamo la teoria dell’apprendimento nota come costruttivismo, i cui maggiori esponenti sono stati Kelly, von Glasersfeld e Maturana.

Caratteri generali del costruttivismo

L’idea fondamentale del costruttivismo in psicologia è che ciascun individuo, mediante la propria visione personale della realtà, riesce a decodificarla e a darle significato. Quando questo accade si può parlare di apprendimento.

In realtà il costruttivismo non è una teoria unitaria, tanto che è più corretto parlare di costruttivismi. I precursori di questa teoria sono stati Piaget, Vygotskij e Bruner.

J.D. Raskin ha fornito una classificazione in tre tipi a questo proposito:

  • realismo limitato (realismo critico): esiste una realtà oggettiva, che possiamo conoscere in maniera diretta anche se in modo parziale e/o fallibile.
  • c. epistemologico: pur esistendo una realtà esterna oggettiva, essa è inconoscibile. La conoscenza quindi non viene misurata nel senso di adesione a quella realtà, ma di sua utilità e validità.
  • c. ermeneutico: non ha senso parlare di un realtà esterna oggettiva. La conoscenza è data dall’interazione linguistica e sociale. Il significato è relativo al soggetto.

Ontologia e epistemologia

Si noti come i tre costruttivismi si possono classificare in base a due criteri:

  • ontologico: ovvero alcuni affermano l’esistenza di una realtà oggettiva esterna al soggetto conoscente, altri no;
  • epistemologico: ovvero alcuni affermano che la conoscenza diretta di quella realtà è possibile, altri no.

Cibernetica, omeostato e feedback

Prima di presentare le teorie e i lavori di Kelly e von Glaserfeld è importante introdurre due concetti tratti dalla cibernetica. Questa scienza è stata trattata anche da molti costruttivisti e si occupa dei meccanismi di autoregolazione e controllo in un sistema. Tale sistema può essere sia naturale (ad esempio una cellula), che artificiale (ad esempio un automa). Questi concetti sono:

  • omeòstato: è un sistema inserito in un ambiente e distinguibile da esso. Tale sistema tenterà di conservare la sua configurazione. Ad esempio, una cellula in un brodo dove sono contenuti nutrienti e sostanze tossiche, cercherà di raggiungere le sostanze nutrienti e tenere lontane quelle tossiche. Se ha successo, conserverà il proprio stato.
  • feedback (o retroazione): si lega all’apprendimento. Riprendendo l’esempio precedente, la cellula può cambiare il suo conservare il suo comportamento se questo è utile (feedback negativo o convergente), o cambiarlo se cambiare strategia si rivela più utile (feedback positivo o divergente).

George A. Kelly

La base di partenza dello psicologo americano George A. Kelly (1905-1967), autore dell’opera Psychology of personal constructs, è la concezione dell’uomo come scienziato. Ovviamente non tutti gli uomini sono effettivamente scienziati, Tuttavia ogni uomo ha un atteggiamento scientifico.  Esso consiste nel formulare ipotesi, nel metterle a confronto con la realtà dell’esperienza e a correggerle se necessario. Questa apertura verso spiegazioni diverse da quelle che all’inizio l’individuo si è dato viene definito alternativismo costruttivo.

Psicologia dei costrutti personali: postulati e corollari

Ogni uomo quindi “costruisce” la propria realtà. Kelly analizza quindi la psicologia del costrutti personali attraverso un postulato fondamentale e ben undici corollari (ne considereremo alcuni).

Postulato fondamentale

Il postulato fondamentale afferma che ciò che un individuo prevede che debba accadere o ciò per cui egli si attiva affinché accada dipende dalla psicologia dell’individuo. Le sua anticipazioni sono formate da costrutti, le interpretazioni che diamo agli eventi o, anche, i termini con i quali cerchiamo di replicarli o farli accadere.

Corollari

Ecco alcuni corollari che illustriamo di seguito:

  • Costruzione: una persona anticipa gli eventi costruendo delle loro repliche, cioè impara dalle esperienze, e da esperienze simili si aspetta esiti simili, avendo costruito un’interpretazione di quella situazione.
  • Individualità: i costrutti differiscono da individuo a individuo.
  •  Organizzazione: i costrutti sono organizzati gerarchicamente, ovvero alcuni costrutti sono sovraordinati ad altri. Ad esempio il costrutto grasso-magro può essere sottordinato al costrutto non atletico-atletico.
  • Dicotomia: i costrutti di un individuo si formano per dicotomia e sono in un numero finito. Ad esempio. il costrutto “colore caldo” nasce da tre elementi: un colore caldo (ammettiamo il rosso), un secondo colore caldo simile al primo (ammettiamo l’arancione) e, infine, un colore freddo che metta in luce la similarità tra i primi due, come pure la differenza di questi con il terzo elemento.
  • Scelta: tra più costrutti possibili, l’individuo sceglie quello che si dimostra più comprensivo, ovvero quello che ha più capacità di elaborazione all’interno del suo sistema.
  • Esperienza: L’esperienza ha ovviamente un ruolo chiave nello sviluppo dei costrutti, giacché l’individuo riformula, cambia, e adatta questi ultimi in funzione degli avvenimenti esperiti.
  • Modulazione: Il cambiamento del sistema dei costrutti può avvenire anche in funzione di specifiche modalità dell’individuo. Il caso tipico è nel modo di rapportarci agli altri.

Ernst von Glasersfeld

Un altro esponente del costruttivismo è il filosofo tedesco Ernst Von Glasersfeld (1917-2010). A Von Glasersfeld si lega una forma di costruttivismo detta radicale. Prima di concentrarci sul costruttivismo radicale, ci soffermiamo sulla reinterpretazione da parte del filosofo tedesco di alcuni concetti di Piaget.

Von Glasersfeld reinterpreta Piaget

Secondo Piaget, l’individuo, nel suo sviluppo cognitivo, segue una serie di stadi. Ogni stadio è caratterizzato da una forma di equilibrio tra l’individuo e l’ambiente, equilibrio raggiunto attraverso degli schemi di cognizione e comportamento che l’individuo ha formato. Quest schemi si formano mediante le operazioni di assimilazione e accomodamento.

Von Glasersfeld reinterpreta questi concetti di Piaget. L’assimilazione, in termini costruttivisti, è la raccolta di informazioni dall’esterno, per poi adattarle nel sistema costruito dall’individuo. Secondo il filosofo tedesco, l’assimilazione si articola in tre momenti:

  • riconoscere una particolare situazione;
  • agire in base a ciò che presumiamo sia l’azione corretta in quella situazione;
  • avere conferma che l’azione svolta abbia portato ad un certo risultato.

Per quanto riguarda l’accomodamento, che riguarda la situazione di un risultato disatteso. In quel caso l’individuo “ricostruisce” le sue strutture di conoscenza del mondo.

Il costruttivismo radicale

La teoria di von Glasersfeld può essere articolata nei seguenti principi:

  • La conoscenza non è solo ricevuta passivamente dall’esperienza sensibile, ma sorge anche dalla costruzione attiva del soggetto;
  • La costruzione della conoscenza serve per l’adattamento biologico;
  • Per adattamento dobbiamo intendere l’adeguatezza cognitiva di una risposta ad uno stimolo ambientale. Questa adeguatezza delle strutture cognitive non va intesa ontologicamente.

 

Proprio l’ultimo punto fa sì che il costruttivismo di Von Glasersfeld possa essere definito radicale. Esso non ha necessariamente pretese ontologiche, oggettivistiche o universalistiche, in quanto il modo di costruire l’esperienza può variare da individuo a individuo e, al più, possiamo parlare di modelli ipotetici che funzionano più o meno bene.

Obiezioni e risposte al costruttivismo radicale

La prima obiezione che potrebbe sorgere nei confronti del costruttivismo radicale è che, in realtà, possiamo avanzare qualche pretesa ontologica nei riguardi della realtà, in quanto gli individui astraggono da essa delle regolarità che poi utilizzano. La risposta di Von Glasersfeld è che in realtà queste regolarità, sorte da un processo di assimilazione, si basano su esperienze che noi abbiamo classificato come simili, astraendo da esse ciò che abbiamo reputato irrilevante, ma che, in realtà, non sono mai identiche.

La seconda obiezione è che, se esiste solo e soltanto per l’individuo la realtà che egli ha costruito, allora ogni individuo rischia una deriva solipsistica. La risposta a questa obiezioni è che, sebbene la costruzione della realtà non dia diritto ad alcuna pretesa ontologica, ciò non toglie che quella costruzione abbia uno scopo pratico, debba funzionare in un mondo che non è deciso dal soggetto. Inoltre, di questo mondo, fanno parte anche altri individui, che sono sia soggetto che oggetto di assimilazione e accomodamento.

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