La Guerra dei Trent’Anni – 1618-1648

La Guerra dei Trent'Anni

In questo articolo trattiamo la Guerra dei Trent’anni, quella che da molti è stata definita la prima guerra moderna, combattuta tra il 1618 e il 1648.

La situazione precedente

La Guerra dei Trent’Anni si combatte’ per lo più in territorio tedesco e ad essa parteciparono sia grandi potenze come Spagna e Francia, sia Stati più piccoli, ma agguerriti, come le Province Unite, la Svezia e la Danimarca. La cause principale della guerra si deve rintracciare in contrasti di tipo religioso, legati a situazioni mai irrisolte della Riforma protestante. Come ricordiamo, con la pace di Augusta del 1555 si era affermato il principio cuius regio eius religio. La Germania settentrionale era per lo più luterana, mentre quella meridionale per lo più cattolica. Allo stesso tempo però era andato sempre più diffondendosi il calvinismo.

La pace di Augusta permise comunque una ventina d’anni di stabilità. Ferdinando I (1556-1564) e Massimiliano II (1564-1576), successori di Carlo V seppero far rispettare il principio in essa sancito. Le cose cambiarono con l’arrivo del nuovo imperatore, Rodolfo II d’Asburgo (1576-1612) che avviò una politica filocattolica. I principi protestanti, così allarmati, formarono l’Unione Evangelica (1608) alla quale i cattolici risposero con la Lega Cattolica (1609). Le cose non migliorarono con il suo successore, Mattia (1612-1619) che volle imporre il cattolicesimo in tutta la Germania. Il conflitto si allargò e diverse Stati europei furono coinvolti.

La Guerra dei Trent’Anni  – 1618-1648

La defenestrazione di Praga

La scintilla che diede vita all’escalation che portò poi al conflitto fu la cosiddetta defenestrazione di Praga. Ferdinando II, cugino di Mattia d’Asburgo, divenne re di Boemia, regione tedesca a maggioranza luterana e hussita. Nel 1617 Ferdinando ebbe l’infelice di revocare la Lettera di maestà. Tale lettera era un documento emanato nel 1609 da Rodolfo II con il quale si garantiva la libertà di culto in Boemia. I nobili boemi, in segno di protesta, lanciarono gettarono dalla finestra i legati imperiali. Consegnarono quindi la corona a Federico V, principe del Palatinato e già guida dell’Unione Evangelica. Ne seguì la reazione a catena dei sistemi di alleanza della lega cattolica e di quelle protestante.

Fase boemo-palatina – 1618-1625 

Il conflitto nasce perché la Boemia,che è protestante, non accetta come proprio re Ferdinando II d’Asburgo.  Le proteste furono simbolizzate da un evento, noto come la defenestrazione di Praga (1618). Questo evento segna l’inizio della Guerra dei Trent’Anni. 

Ferdinando, aiutato da contingenti spagnoli e tedeschi, sconfigge i protestanti i Boemia nella battaglia della Montagna Bianca (1620) e impone la cattolicizzazione della regione.

Fase danese – 1625-1629

Entrò nella scena del conflitto contro Ferdinando II la Danimarca protestante guidata da Cristiano IV, sostenuto da Inghilterra, Francia e Olanda. L’intervento bellico si risolve con nulla di fatto perché le truppe danesi sono sconfitte da quelle cattoliche boeme guidate da Johann Tserclaes, conte di Tilly e dal generale boemo Albrecht von Wallestein. Si arrivò così alla pace di Lubecca del 1629. Ferdinando II, rafforzato da queste vittorie, volle punire i principi protestanti emanando l’Editto di Restituzione nel 1630. I principi protestanti avrebbero dovuto restituire i territori eclessiastici di cui si erano appropriati nel 1552.

Fase svedese – 1630-1635

Entrò nella scena del conflitto contro Ferdinando II la Svezia protestante, il cui scopo era quello di limitare l’espansione asburgica sul Baltico. L’esercito svedese, composto da 20000 fanti e da ottimi pezzi di artiglieria, guidata dal sovrano Gustavo Adolfo, valido condottiero, si impone sulle coste baltiche. Gli Svedesi trionfarono nel 1631 a Breitenfeld, vicino Lipsia, sconfiggendo il conte di Tilly e, nel 1632, in Sassonia nella battaglia di Lützen. Wallenstein cadde in disgrazia e fu ucciso per ordine dell’imperatore. Ad ogni modo, la Svezia fu duramente sconfitta nella battaglia di Nördlingen, vanificando le vittorie precedenti. Ad ogni modo Ferdinando II sospese l’Editto di Restituzione e si arrivò ad una pace, comunque precaria.

Fase francese – 1635-1648

Entrò nella scena del conflitto contro la casata asburgica anche la Francia. L’ingresso della Francia di Richelieu e Mazzarino segna la sconfitta delle alleanze cattolico-asburgiche, battute pesantemente nella battaglia navale delle Dune  del 1639. Nel 1643 i Francesi, guidati da Luigi di Borbone, principe di Condè, sconfissero nuovamente gli spagnoli a Rocroi.  L’anno successivo, Ferdinando III,  successore di Ferdinando II, decise di aprire le trattative di pace.  La Guerra dei Trent’Anni volse quindi verso la fine, segnata dalla Pace di Westfalia (1648).

La fine della Guerra dei Trent’Anni: la Pace di Westfalia

La Pace di Westfalia (24 ottobre 1648) estende il principio – già affermato nella Pace di Augusta (1555) – cuius regio eius religio. In aggiunta, privatamente, il suddito può professare culti differenti da quelli ufficiali. Inoltre:

  • La Spagna riconosce finalmente la Repubblica delle Province Unite;
  • La Svezia ottiene l’egemonia nelle zone del Mar del Nord e del Baltico;
  • Viene riconosciuta l’indipendenza della Confederazione Svizzera;
  • La Germania viene ulteriormente frammentata. Dovrà aspettare la seconda metà dell’Ottocento per poter diventare uno stato unitario.

 

L'Europa alla fine della Guerra dei Trent'anni
L’Europa alla fine della Guerra dei Trent’anni – Fonte: Zanichelli

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