Le cause della Prima Guerra Mondiale -1900-1914

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In questo articolo tracciamo una panoramica delle cause della Prima Guerra mondiale, soffermandoci sulla situazione internazionale del primo decennio del Novecento.

Tensioni europee agli inizi del Novecento

Gli inizi del Novecento per le grandi potenze europee si caratterizzarono un massiccio impiego di risorse e mezzi nella competizione imperialistica. Tale competizione sorgeva sia per sentimenti nazionalistici sia perché la conquista di nuovi territori avrebbe portato nuove risorse. I vari stati avrebbero poi impiegato quelle risorse nello sviluppo industriale. L’Europa degli inizi del Novecento è il teatro quindi una vera e propria competizione per la supremazia territoriale, tecnologica, industriale.

La Germania, Francia e Gran Bretagna

Parlando delle cause della Prima Guerra  Mondiale è necessario soffermarsi sulla Germania. A sconvolgere gli equilibri tra le potenze europee vi era, difatti, un nuovo attore. Questo attore era la Germania, da poco unificatasi, aveva conosciuto per tutta la seconda metà dell’Ottocento uno sviluppo industriale senza pari in Europa. La Germania aveva avuto il suo battesimo del fuoco con la Guerra Franco-Prussiana, risolta a favore dei tedeschi in brevissimo tempo. In Francia del resto erano ancora forti i “mal di pancia” nazionalisti e revanchisti1 proprio per l’umiliazione subita.

La Germania quindi era più che intenzionata a trovare il proprio spazio, anche commerciale, nello scacchiere europeo. L’espansionismo di Guglielmo II infatti aveva avviato, sin dal 1897, una programma di potenziamento della flotta, sia in senso commerciale che in senso militare. Questo programma era chiamato piano Tirpitz, dal nome del giovane ammiraglio Alfred Tirpiz che lo promosse. La Gran Bretagna, dal canto suo, abituata ad avere il primato navale sia bellico che commerciale, rispose ammodernando la propria flotta  e dotandole di corazzate, le cosiddette Dreadnought.

Dreadnought, la corazzata britannica, 1906
Dreadnought, la corazzata britannica, 1906

Ulteriori criticità furono certamente lo scontro doganale e il tentativo tedesco di aprirsi uno spazio in Oriente attraverso la costruzione di una ferrovia da Instanbul e Baghdad, costruzione concessa dall’Impero Ottomano.

L’Entente Cordiale e la situazione marocchina – 1904-1911

Davanti all’intraprendenza tedesca, Gran Bretagna e Francia misero da parte la loro secolare competizione, unendosi contro la minaccia comune. A sancire questa unione fu la stretta di un patto l’8 aprile 1904, l’Entente Cordiale (Intesa cordiale). In base a questo accordo la Gran Bretagna riconosceva alla Francia il diritto di occupare il Marocco, mentre la Francia riconosceva alla Gran Bretagna il controllo dell’Egitto.

Proprio il Marocco divenne teatro di due crisi, una nel 1906 e una nel 1911. Partendo dalla prima, si può certamente immaginare come la presenza francese in Marocco disturbasse le ambizioni coloniali e commerciali dei tedeschi. Guglielmo II si recò a Tangeri in qualità di protettore dell’indipendenza marocchina. Sorse quindi un conflitto, la prima crisi marocchina, che fu risolto diplomaticamente con la conferenza di Algeciras, in cui la Germania fu isolata diplomaticamente e la Francia ottenne il controllo del Marocco.

Pochi anni più tardi, nel 1911, sarebbe scoppiata la seconda crisi marocchina. La Francia infatti passa dal controllo del Marocco ad una vera e propria occupazione militare. La Germania, lamentando la violazione dei patti di Algeciras, avvicina una nave da guerra alle coste marocchine. Il conflitto viene evitato soltanto dalle minacce di guerra di Lloyd George, Primo Ministro inglese.

Triplice Intesa e Triplice Alleanza

L’Entente Cordiale prese le forme della Triplice Intesa nel 1907. La Russia dello Zar Nicola II, appena uscita sconfitta dalla guerra contro il Giappone del 1905, fu avvicinata dalla Gran Bretagna per la sistemazione di alcune configurazioni di interesse coloniale in Asia (in particolare la Persia entrava nella sfera russa, l’Afghanistan in quella inglese). In questo modo, i Paesi della Triplice Intesa avevano circondato la Germania. Austria, Germania e Italia, come abbiamo visto, avevano si dal 1882 stretto la Triplice Alleanza. Tuttavia, questa alleanza risultava debole, in particolar modo per il ruolo giocato dall’Italia che, da un lato, cercava l’appoggio delle potenze dell’Intesa per la conquista della Libia, dall’altro non poteva considerare chiuso il capitolo delle terre irredente, per il quale contrastava con l’Austria.

Ad ogni modo queste alleanze, di natura difensiva, definirono la geopolitica europea e non garantendo alcuni anni di equilibrio e relativa pace. Situazione che rimaneva ad ogni modo precaria, dato che era sufficiente che anche un solo Stato fosse attaccato che, per un meccanismo di reazione a catena, il conflitto si allargasse a dismisura.

Debolezza turca e polveriera balcanica

La rivoluzione dei Giovani Turchi – 1908-1909

Da diversi decenni l’Impero Ottomano era sulla via del tramonto. Un ulteriore passo in questa direzione fu compiuto allorquando una gruppo cospirazionista-nazionalista di estrazione militare, i Giovani Turchi, rovesciarono il sultano Abdul-Hamid II, che governava in modo tirannico l’Impero sin dal 1876.

I Giovani Turchi, che ambivano ad un ammodernamento dell’Impero, come pure all’inaugurazione di una stagione di importanti riforme, posero sul trono Maometto V (1909-1918), inaugurando così una forma costituzionale di monarchia.

La rete di interessi nei Balcani

Bisogna certamente comprendere come le vicende dell’Impero Ottomano siano strettamente legate allo scacchiere geopolitico europeo, ed in particolare nella zona dei Balcani. Infatti, proprio in quel territorio molte nazioni accorpate forzatamente all’Impero Ottomano cercarono di approfittare delle debolezza turca per sollevarsi e rivendicare la propria indipendenza. Tra queste la Bulgaria, che dichiarò la sua indipendenza nel 1908. Un ulteriore conflitto sorse quando, sempre nel 1908, l‘Impero Austriaco annunciò l’annessione  della Bosnia-Erzegovina e che, tuttavia, era già negli interessi della Serbia. La stessa Russia appoggiava la Serbia poiché da un lato in questo modo avrebbe contenuto l’espansionismo austriaco nei Balcani e, dall’altro, ora che l’Impero Turco era vulnerabile, approfittarne per ritagliarsi uno spazio in quella regione

Le Guerre Balcaniche – 1912-1913

Non è dunque un caso che tra il 1912 e il 1913 questa regione sia stata attraversata dalle Guerre Balcaniche. Le consideriamo di seguito.

Prima Guerra Balcanica – ottobre 1912-maggio 1913

La Prima Guerra Balcanica scoppiò in seguito ad un momento di particolare vulnerabilità dell’Impero Ottomano. L’Italia infatti era riuscita, dopo aver occupato le isole del Dodecaneso, a farsi riconoscere la sovranità politica sulla Libia in seguito alla Guerra libica. Nello stesso anno Grecia, Serbia, Montenegro, Bulgaria, si  unirono in una pur fragile alleanza militare, sconfiggendo i Turchi, ne ridusse ancor di più i possedimenti in Europa. Ora la presenza Ottomana era ridotta allo stretto dei Dardanelli e ad Istanbul.

Seconda Guerra Balcanica – giugno- luglio 1913

La Seconda Guerra Balcanica vede opporsi Serbia e Bulgaria. La seconda faceva parte della sfera d’influenza austriaca, dato che era legata economicamente a Vienna. La Serbia, dal canto suo, aveva interesse del limitare l’influenza austriaca nella penisola balcanica, per potersi così affermare. Ne seguì un’alleanza della Serbia con Grecia, Romania e Impero Ottomano, contro la Bulgaria, che fu presto sconfitta. Già nell’estate del 1913 si firmava la pace di Bucarest, con al quale la Serbia otteneva il Kosovo e una parte della Macedonia, l’Impero Ottomano otteneva l’ampliamento dei suoi territori fino ad Adrianopoli, a scapito della Bulgaria.

Il casus belli

L’attentato di Sarajevo – 28 giugno 1914

La pace di Bucarest non stabilizzò la situazione balcanica. Le Guerre Balcaniche avevano avuto come risultato un rafforzamento della Serbia, riscaldando le anime nazionaliste e panslaviste che in quello Stato avevano il proprio centro.

Panslavismo
Con questo termine si indica il progetto politico secondo cui tutti gli individui parlanti lingue slave costituiscono una nazione e, dunque, debbano essere riunite in un solo e grande Stato slavo. Tali idee sorsero già nel XIX secolo, ed in particolare nel Congresso di Praga del 1848.

Il casus belli della Grande Guerra è rappresentato dall’attentato di Sarajevo (28 giugno 1914). L’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero Austriaco, era in visita con la moglie Sofia a Sarajevo, capitale della Bosnia Erzegovina. Durante la visita, l’arciduca fu ucciso dallo studente bosniaco diciannovenne Gavrilo Princip, di origini serbe, legato agli ambienti nazionalistici della Mano Nera, una società segreta operante per lo più in Serbia. La colpa ricadde dunque sulla Serbia.

L’ultimatum e la guerra – 23-28 luglio 1914

L’imperatore Francesco Giuseppe, il 23 luglio 1914, inviò un ultimatum, le cui clausole erano assolutamente inaccettabili e umilianti per la Serbia:

  • l’apertura di un’inchiesta austro-serba sull’uccisione dell’arciduca;
  • l’abolizione di ogni forma di propaganda anti-austriaca;
  • soppressione delle organizzazioni nazionalistiche e irredentistiche slave;

 

Queste clausole avrebbero del resto limitato la stessa sovranità della Serbia, da cui la loro inaccettabilità. La Serbia rigettò l’ultimatum e il 28 luglio 1914 l’Austria dichiarò guerra alla Serbia, mettendo in moto un gioco di alleanze militari che avrebbe portato, in meno di una settimana, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

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