L’antico Egitto (IV millennio a.C.-525 a.C.)

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In questo articolo trattiamo la storia dell’antico Egitto, dal IV millennio a.C. sino ad arrivare alla perdita dell’indipendenza del regno egiziano.

Periodo predinastico – IV millennio a.C.

I primi insediamenti in Egitto si formarono nel IV millennio a.C.  grazie alla presenza del grande fiume Nilo. Con le sue periodiche inondazioni, il Nilo lasciava sui terreni uno strato fangoso detto limo, che agiva come fertilizzante. Questo aspetto, insieme al miglioramento delle conoscenze e delle tecniche idro-ingegneristiche permisero il fiorire della civiltà egiziana.

Periodo arcaico – 3100-2700 a.C.

All’epoca l’Egitto non era un regno unitario, bensì diviso in tante città guidate da corrispettive tribù. Tuttavia, col tempo, si iniziò a delineare una profonda divisione geopolitica tra Alto e Basso Egitto. Tale divisione si ricompose solo nel 3100 a.C., quando Narmer1, il sovrano del regno Alto, riuscì a riunificare i due regni. Ebbe così inizio il periodo arcaico (3100-2700 a.C.), durante il quale la regione fu governata da due dinastie di faraoni. La capitale fu dapprima Tinis, ma poi fu spostata a Menfi, vicino al delta del Nilo.

L’Antico Regno – 2700-2200 a.C.

Durante i cinquecento anni dell’Antico Regno si va sempre più affermando la figura del faraone2, cioè il monarca. Il faraone era concepito come un dio, figlio dello stesso dio Ra, il dio del sole nonché il dio supremo del pantheon egiziano. La società era organizzata secondo uno schema verticale e gerarchico.

La piramide sociale dell'antico Egitto
La piramide sociale dell’antico Egitto

Il faraone più importante di questo periodo fu certamente Cheope. A lui è dedicata una delle piramidi delle tre di Giza. L’opera politica di Cheope fu quella di garantire il maggior accentramento dei poteri nella mani del faraone, cercando di esautorare le varie caste sacerdotali. Cheope istituì anche la figura del visir, il braccio esecutivo del faraone.

Primo periodo intermedio – 2200 – 2060 a.C.

Il primo periodo intermedio, della durata di 140 anni, fu un periodo caratterizzato da una debolezza relativa dei faraoni. Furono la classe sacerdotale e quella degli alti funzionari ad acquisire quel potere, mentre, data la degenerazione del governo di Menfi, la capitale fu spostata a Iti-tawy, nella regione del Fayum.

Medio Regno – 2060 – 1790 a.C.

Durante il Medio Regno (2060 – 1790 a.C.) il faraone Mentuhotep I riuscì nuovamente a riunificare tutto il regno. Non solo: nel Medio Regno si assiste anche ad un’allargamento dei confini, con l’inglobamento di Nubia, Libia, Palestina, Siria e Somalia.

Secondo periodo intermedio – 1790 – 1550 a.C.

Al Medio Regno successe un secondo periodo intermedio, anch’esso di 140 anni come il primo. In questo secolo e mezzo nel Settentrione egiziano si stabilisce il popolo degli Hyksos. Gli Hyksos si impadronirono poi di Menfi.

Nuovo Regno – 1550 – 1191 a.C.

Il principe tebano Kamose riuscì a organizzare un esercito e grazie ad esso sconfisse definitivamente gli Hyksos, prendone la capitale che intanto avevano fondato, Avaris. La sconfitta degli Hyksos fu resa possibile anche all’intervento del fratello di Kamose, Ahmose, che fonderà poi la XVIII dinastia.

Altri nomi importanti di questo periodo, e che segnano l’apogeo della potenza egiziana, furono certamente quello di Hatshepsut, primo sovrano donna, e il figlio Thutmose III. L’affermazione di queste dinastie fu facilitata dal rapporto di collaborazione a reciproco appoggio tra la casta sacerdotale e i regnanti.

La crisi del Nuovo Regno: l’enoteismo di Amenofi VI

L’idilio tra i faraoni e i sacerdoti non sarebbe durato a lungo. Anzi, la maggior rottura si ebbe intorno al 1350 a.C. con Akhenaton3. Akhenaton, per fiaccare il potere della casta sacerdotale, abolì il culto di Amon-Ra, chiudendo il tempio di Karnak. Tutti i beni e le ricchezze interne al tempio furono confiscate e il faraone impose il culto di Aton, una vera e propria forma di enoteismo.

Enoteismo
Una religione si definisce enoteistica un religione che, nel suo pantheon, conferisce maggiore importanza ad un’unica divinità, quella principale,  a tal punto che le professioni di culto e le cerimonie sono tutte indirizzate verso la divinità principale. Si può concepire l’enoteismo come una forma intermedia tra monoteismo e politeismo.  Il termine è stato coniato dallo storico delle religioni Max Müller.

Akhenaton4 e la moglie Nefertiti, ribatezzata con il nome di Neferneferuaton5, si trasferirono quindi nella nuova capitale omonima, Akhenaton.

Amenofi IV non si curò adeguatamente della politica estera, impegnato come era nel tentativo di sottomettere la casta sacerdotale. Tuttavia, nel frattempo, il popolo degli Ittiti era in procinto di penetrare in Siria.

La fine della XVIII dinastia

Alla morte di Akhenaton salì al trono il figlio Tutankhamon6. Tutankhamon invertì la politica paterna, la capitale divenne Tebe e la città di Akhenaton fu abbandonata. Tuttavia, Tutankhamon morì a soli 19 anni e fu sostituito dal suo consigliere Ay, per volontà della casta sacerdotale. Si chiudeva così la XVIII dinastia. Ay, dal canto suo, si preoccupò di riorganizzare la macchina statale sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista amministrativo. Condusse anche delle campagne militari per frenare la minaccia ittita.

L’era dei Ramessidi e la fine del Nuovo Regno

Il vero e proprio scontro con gli Ittiti si ebbe con la battaglia di Qadesh del 1275 a.C.. In questa battaglia si scontrarono gli eserciti del faraone Ramses II (1297-1213 a.C.) e quelli del re ittita Muwatalli II. La battaglia di Qadesh va ricordata per lo più per le sue dimensioni: si scontrarono 50000 uomini, 2/5 erano egiziani e la rimanente parte ittiti, dando così vita alla più grande battaglia mai combattuta sino ad allora. La battaglia di Qadesh non fu risolutiva: Ramses II e Hattusilli II, fratello di Muwatalli II, strinsero il primo trattato internazionale di pace della storia.

L’Egitto tuttavia era entrato in un’irreversibile spirare di declino. Infatti i successori di Ramses II dovettero scontrarsi con altre minacce, quelle delle invasioni dei Popoli del Mare. Con la morte di Ramses III nel 1191 a.C., il periodo del Nuovo Regno può dirsi concluso.

L’Egitto perde la sua indipendenza – I millennio-525 a.C.

Tutto il I millennio a.C. segna per l’Egitto un declino inarrestabile. Il regno si disgregò, perdendo inizialmente Siria, Nubia e Libia. La disgregazione non cessò, ma coinvolse anche gli stessi territori interni. A nord, nel Basso Egitto, si impose una dinastia libica intorno al 900 a.C. L’Alto Egitto e Tebe invece erano assoggettati ai sacerdoti del culto di Amon-Ra. L’Egitto fu poi conquistato da varie popolazioni, come il popolo del regno di Kush (grossomodo la Nubia) e gli Assiri. L’Egitto perdette definitivamente la sua indipendenza con la conquista persiana da parte di Cambise I nel 525 a.C..

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